SI PREGANO I FREQUENTATORI DEI NOSTRI CONVEGNI DI DARE
NOTIZIA DELLE ISCRIZIONI E DI EVENTUALI RICHIESTA DI INCONTRI, poiché OCCORRE
UN CERTO TEMPO PER METTERE A PUNTO IL TUTTO DA PARTE DEGLI ORGANIZZATORI.
Grazie Gemma Cometti
Sono iniziate le iscrizioni del prossimo convegno
come dal programma
Gentili amici e amiche della nostra
associazione.
Ringraziamo caldamente quanti hanno
partecipato alla raccolta fondi e non disperiamo di poter continuare ad
organizzare seminari ed eventi. Io personalmente me ne sto occupando ,
nonostante il mio stato di sofferenza fisica dovuta al caldo. Al momento la
situazione è critica, ma non dispero di poter recuperare ancora qualcosa
con l’aiuto di tutti. Il calendario è fissato per i giorni 13/14/15/ dicembre
con presenze molto interessanti e un convegno tutto da gustare come
sempre. Questo ultimo appello ve lo lancio io personalmente…..sto lavorando per
voi combattendo anche con il tempo attuale e quello che ha ancora da venire……..
Grazie a tutti
La vostra vegliarda e combattiva
presidente Gemma Cometti
Per il prossimo Seminario Ilio
Torre .
Per info Mariella Tangorra
mariella.tangorra@libero.it
tel.: 368575127

IL POTERE DELLA CONOSCENZA E
DELL’IMMAGINAZIONE
La Psicologia Quantistica sostiene
che non esiste una realtà indipendente dall'Osservatore, una realtà già creata
prima che venga osservata. Stabilisce che il soggetto e l'evento sono un
tutt'uno inscindibile così come lo è il parlante dal parlato, il ballerino dal
ballo. Siamo al mondo come esseri dotati creatività e manifestazione, capaci di
scegliere e definire le nostre esperienze.
Tutti in fieri siamo geniali,
creatori di realtà, non semplici creature o spettatori della nostra vita.
Siamo Coscienza con fertilità
creativa, e amiamo sperimentarla. Il seminario insegna come non farci limitare
dai modelli mentali basati sul nostro passato emotivo e sul modello culturale
di appartenenza. Tutti i cambiamenti sono realizzabili grazie alla conoscenza,
all’auto-determinazione e al potere dell’immaginazione (in me mago agere). Il
presupposto fondamentale perché l’arte dell’immaginazione funzioni è che la
persona modifichi sé stessa e cambi internamente; la magia, per essere
efficace, ha bisogno di un cambiamento interiore del mago.
Data e orari del seminario:
28 settembre 2024, aula dalle ore
9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30.
Carissime
amiche, carissimi amici
Si è
finalmente conclusa l’opera di raccolta delle sintesi di tutti gli illustri
relatori che si sono alternati al microfono nel corso del nostro ultimo
Convegno. La lettura degli Atti credo che possa restituire a tutti i presenti i
passaggi fondamentali e più formativi delle tante relazioni ascoltate, ma può
anche consentire a chi non è stato presente di assaporare i momenti salienti
del nostro stare insieme, contribuendo così a quell’opera collettiva di
crescita spirituale e culturale che come ben sapete è il mio chiodo fisso.
Mano
a mano che procedevo nella stesura degli Atti, però, mi sono resa conto
dell’esigenza di affiancare alla sintesi delle relazioni anche il commosso
ricordo dei tanti personaggi eccezionali che negli anni ci hanno onorato e
arricchito con la loro presenza e che oggi non ci sono più. Nella totalità di
essi si tratta di ricordi indelebili, ed io ho voluto attingere alla mia
memoria cercando di tratteggiare al meglio le specificità di questi eccezionali
amici che si sono avvicendati nelle sale del Delfino nel corso di questi
magnifici 25 anni: anni di lavoro durissimo, che ho potuto portare avanti
grazie ad un manipolo di meravigliosi collaboratori e grazie soprattutto alla
vostra presenza affettuosa, al vostro calore, al vostro affetto.
Oggi
dunque questa versione ampliata degli Atti – trasformatasi in itinere in una
lunga carrellata di volti e di nomi illustri – è a vostra disposizione,
inviabile in formato elettronico ai vostri indirizzi e-mail. Chiedo solo a
chiunque fosse interessato di contribuire alle nostre spese con un versamento a
piacere, di qualunque entità, effettuato sotto forma di elargizione liberale e
intestato all’associazione di volontariato Sopravvivenza e Vita Eterna - IBAN:
IT84Y0538515801CC1820170328. Considerate peraltro il fatto che l’erogazione
liberale è detraibile dalla vostra dichiarazione dei redditi essendo noi ente
del terzo settore iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore
(Runts).
Come ho già detto
qualche settimana fa, a prescindere dall’entità del gesto, serberò nel profondo
del mio cuore qualunque vostra testimonianza, piccola o grande che sia, suggello
tangibile della nostra “storia infinita” e del lungo percorso d’amore che
insieme abbiamo compiuto.
Grazie a tutti. Vi
giunga un abbraccio grandissimo.
Gemma Candida de
Matteo Cometti
RINGRAZIAMO CALOROSAMENTE TUTTI COLORO
CHE HANNO RISPOSTO AL NOSTRO APPELLO,
E RIMANIAMO IN ANSIOSA ATTESA SE VOGLIAMO
SALARE QUESTA ASSOCIAZIONE CHE VI PROPONE
GIA' UN ALTRO INCONTRO - CONVEGNO PER DICEMBRE.
Grazie Gemma Cometti
LETTERA APERTA DI GEMMA CANDIDA DE MATTEO COMETTI
Carissimi amici,
molti di voi mi seguono e seguono le
attività della associazione di volontariato “Sopravvivenza e vita eterna” da
lunghissimo tempo. Il percorso che insieme abbiamo affrontato e perfezionato è
sempre stato improntato al sentimento del reciproco amore, al rispetto e alla
condivisione delle proprie esperienze, volgendo sempre il tutto alla finalità
di crescere spiritualmente e di arricchire il proprio bagaglio interiore
mettendoci in contatto con la scintilla di Luce eterna che ognuno di noi
racchiude come una gemma preziosa e che ci colloca in diretta comunicazione con
la Luce eterna, la Luce dell’anima che mai si spegne.
Tutto questo complesso ma affascinante bagaglio di propositi
ha trovato ogni anno diversi momenti di aggregazione e di confronto: i
seminari, le presentazioni dei miei libri e, soprattutto, il fondamentale
appuntamento annuale con il Convegno nazionale di studi. Un appuntamento di
grande rilievo, questo: non lo dico io, ovviamente, ma lo testimoniano i
giudizi lusinghieri espressi dai tanti, tantissimi illustri relatori –
provenienti anche dall’estero - che si sono alternati sul podio nel corso di
questi entusiasmanti 25 anni, un arco temporale che fa del nostro Convegno (e
per “nostro” intendo dire di tutti noi) uno dei più longevi appuntamenti
culturali nella storia della nostra città.
Purtroppo proprio stendendo in questi giorni il bilancio
economico consuntivo del dopo-Convegno ci siamo resi conto che le casse della associazione
di volontariato – sulle cui spalle grava per intero l’onere economico
dell’organizzazione, essendo ridotti al lumicino i contributi di Enti esterni –
si sono ridotte ai minimi termini, tanto da metterci in seria difficoltà non
solo nel programmare nuove occasioni di incontro ma sinanche nel chiudere i
conti del Convegno appena conclusosi. E tenete conto che nessuno dei relatori o
delle spiritualiste ha mai preteso da noi il benchè minimo compenso,
limitandosi l’organizzazione a liquidare solo le spese dei viaggi e della
sistemazione alberghiera, sopportando gli enormi aumenti che, soprattutto per
quanto riguarda i voli aerei, si sono abbattuti su tutti noi dopo gli anni del
Covid.
I
miei attuali 92 anni e le diverse problematiche fisiche che sono costretta a
fronteggiare ogni giorno non hanno minimamente spento in me la voglia di fare,
di progettare, di organizzare, di immaginare svariati, ulteriori momenti
collettivi di crescita culturale e spirituale, ma devo dire con estrema
franchezza che nello stato in cui versano attualmente le casse della
associazione non ci sarà possibile organizzare assolutamente nulla,
costringendoci a calare definitivamente il sipario su questo meraviglioso
organismo collettivo che – a fatica e con mille sacrifici – eravamo riusciti ad
edificare tutti insieme. Mi rivolgo a voi tutti, carissimi amici vecchi e
nuovi, per parlare al vostro cuore e alla vostra generosità: se doveste
ritenere importante che quanto abbiamo realizzato negli ultimi decenni non
debba e non possa concludersi così repentinamente, potete effettuare un
versamento a piacere, sotto forma di elargizione liberale, intestandolo all’associazione
di volontariato Sopravvivenza e Vita Eterna - IBAN: IT 84 Y
05385 15801 CC1820170328. Considerate peraltro il fatto che l’erogazione
liberale è destraibile dalla vostra dichiarazione dei redditi essendo noi ente
del terzo settore iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore
(Runts).
A prescindere dall’entità del gesto, serberò nel profondo del mio cuore
qualunque vostra testimonianza, suggello tangibile della nostra “storia
infinita” e del lungo percorso d’amore che insieme abbiamo compiuto. Grazie a
tutti. Vi giunga un abbraccio grandissimo.
Gemma Candida de Matteo Cometti
Pubblicato il nuovo libro di Gemma Cometti
Ispirata dalle luci del tramonto Gemma Cometti
scrive ancora di se e del suo cammino irto di ostacoli
Per informazioni :
Scorpione Editrice srl
via Mignogna, 1
74123 TARANTO
tel. 0994593993
+++++++++
mariella.tangorra@libero.it
tel.: 368 575127
Gemma Cometti
E’ nata a Taranto il 28 marzo 1932.
Casalinga, è madre di tre figli, tra cui Davide, il più piccolo, vittima, nell’agosto del 1978, di un incidente subacqueo.
Dal dolore per questa perdita ha tratto la spinta per una ricerca personale, solitaria e costante, partendo dal campo della metafonia.
Si è creata poi, col tempo, una sorta di affinità spirituale, un’audizione interiore che ama definire “telepatia d’amore”.
Ha scritto sulla sua esperienza alcuni libri. Il primo: “I nostri figli - un ponte d’amore con l’aldilà”, edito in prima stampa da Editrice Scorpione di Taranto e, in ristampa“, dalla Hermes edizioni delle Mediterranee, così come le era stato predetto ben due anni prima.
La spinta a scrivere continua: sempre suggerito dalle voci, pubblica il secondo volume: “I nostri figli ci parlano ancora” (Hermes edizioni), il terzo “L’aldilà e la vita – la mia storia infinita (Hermes edizioni) e infine l’ultimo “Il lungo viaggio nell’anima” (Hermes edizioni).
Questo quarto volume vuole testimoniare il cammino, la crescita spirituale e la trasformazione di una madre colpita dal dolore più grande: la perdita di un figlio. Un cammino scavando nel profondo, in simbiosi con l’anima disincarnata, sublimando l’amore, a dimostrazione che nulla si può dimenticare, ma elaborare culminando in un ultimo grande atto d’amore, proprio nei confronti dell’essere amato: la rinunzia al dolore come fine a se stesso e il lento, faticoso cammino per riallacciare un rapporto alimentato sempre dall’amore, quello vero, quello altruistico.
Per meglio comprendere il suo percorso, i libri andrebbero letti in ordinata successione, cominciando dal primo che esprime i toni dell’immediato, lacerante dolore, da cui poi è scaturita la forza per iniziare un feroce duello con la morte fino a sconfiggerla.
Il suo cammino iniziale è stato scandito dalle parole; le magnifiche e fortissime voci dal registratore, poi dalla radio, e ancora dal telefono.
Tutti i passaggi evolutivi che hanno richiesto un lavoro interiore molto lungo e complesso, sono stati suggeriti dalle “voci”. Il più difficile da recepire, accettare e mettere in atto è racchiuso in queste parole
“le voci del silenzio”
così Gemma Cometti chiarisce il significato di queste parole:
«Ho percepito questa frase che Davide mi ha trasmesso, ma sul momento non ne ho compreso in pieno tutta la sua profondità. La sua voce, che inizialmente mi giungeva attraverso i mezzi meccanici, era udibile e rispondeva ai bisogni prioritari e prepotenti di una creatura umana che chiedeva segni tangibili di vita, quasi una presenza fisica che alimentasse l’illusione di una continuità di vita terrena. Nell’arco degli anni, poi, un lavoro continuo e incessante ha messo in moto un processo di evoluzione che ha aperto canali fino allora sconosciuti e insospettabili, permettendomi di percepire, gradatamente, attraverso i meandri della mente e del cuore, ciò che l’orecchio non poteva più percepire. Questo meccanismo ha reso possibile la comprensione e l’accettazione del nuovo stato, nella diversa forma di vita di mio figlio, di cui egli voleva rendermi partecipe.
Sul sentiero dell’amore ho condotto i miei passi verso un percorso diverso, non condizionato dalla limitatezza umana; un terzo occhio ha guardato oltre la soglia puramente immaginaria della morte abbattendo barriere invisibili; un terzo orecchio, un’antenna tesa verso l’universo, ha cominciato a captare “le voci del silenzio”.
Questo progresso lento, ma continuo, mi ha permesso di seguire e comprendere meglio la metamorfosi di mio figlio, le sue progressive tappe, finalizzate ad una sempre maggiore elevazione spirituale.
Ho strappato all’inconoscibile il segreto dell’immortalità e la consapevolezza che la vita vissuta in terra non ci viene tolta, ma solo trasformata.
La parola “morte” non aveva più il significato oscuro e definitivo del “non ritorno”; ho cominciato veramente ad imparare e trasmettere agli altri. E il seme, silenziosamente, è divenuto pianta rigogliosa e dai suoi rami sono spuntati teneri germogli.
Attenta testimone di questi forti segnali, essi divenivano messaggi consolatori per tanti, facendosi portavoce di quel messaggio universale la cui chiave d’interpretazione è nell’amore.
“L’amore… la forza che muove le montagne e che non si arrende neanche davanti all’ineluttabilità della morte.
E’ questo il vero grande miracolo che scaturisce da noi stessi, la più importante scoperta che la scienza spesso non riconosce; un patrimonio trasmesso direttamente da Dio all’uomo.
Ecco…”la voce del silenzio” parla in nome dell’”amore”.
In uno dei passaggi successivi mi giunse la spinta ad organizzare i convegni a Taranto, nella mia città, finalizzati sempre alla crescita spirituale.
L’associazione
A questi principi è ispirata la nostra associazione onlus da poco costituita; una ulteriore tappa, non programmata, del mio percorso. Posso dire oggi, guardandomi indietro nell’arco di questi ultimi 32 anni, che una tela misteriosa e invisibile ha intessuto e disegnato i vari accadimenti che si sono succeduti. Una dolce magia ha guidato i miei passi portandomi, giorno dopo giorno, alla realizzazione di eventi straordinari più grandi di me. Per ultima questa nuova iniziativa, in passato improponibile.
Ho avvertito oggi, attorno a me, il consenso e il mio stesso coinvolgimento emotivo fattivamente condiviso da tanti.
Ho preso coscienza di non essere più sola. Sento ora il fiato amico di un esercito di amici che combattono le stesse battaglie da me intraprese.
La nostra associazione non ha fini di lucro, né prevede quote associative ma un reciproco aiuto e sostegno. E’ un movimento che veleggia sull’onda mossa dalla fresca brezza innovativa del pensiero e dello spirito libero del ricercatore. Vuole rappresentare un invito a riscoprire nuovi slanci altruistici a cui lo stesso convegno si ispira, promuovendo ogni anno la consueta “Finestra aperta sulla solidarietà” che ha ospitato organizzazioni umanitarie di grande impegno sociale. Da qualche anno si è creato un gemellaggio con Calcutta, a favore delle strutture create da Madre Teresa per mano del generoso dottor Cesare Santi che presta, assieme ad altri volontari, la sua opera di medico in quelle zone di diseredati.
Il logo
Un accenno anche al logo di questa neonata associazione. Devo premettere e sottolineare che il punto di unione con l’aldilà e con mio figlio Davide stesso non si esprime più, ormai da tempo, con parole o fenomenologie di natura materiale, ma si è interiorizzato, basandosi sulle “percezioni”, una sincronicità di pensieri e sentimenti comprovanti una perfetta simbiosi di anime. Nella particolare ricerca del logo che ci avrebbe rappresentato, la mia mente si soffermava insistentemente sulla mitica figura dell’”araba fenice”, senza però conoscerne l’emblematico significato.
Dopo aver condotto alcune ricerche, arrivai ad una conclusione di notevole rilievo: l’”araba fenice” rappresenta da secoli il simbolo dell’immortalità. Ecco come la descrivevano già Marziale, Plinio il Vecchio e Tacito: “Essa veniva usata per illustrare il concetto di immortalità, di ritorno ciclico, continuo. Fu la corrispondenza immediata con la resurrezione della carne che il suo mito rappresentava, a spingere gli autori cristiani più antichi ad utilizzarlo. Venne identificata con Cristo anche per il fatto che tornava a manifestarsi tre giorni dopo la morte, e come tale venne adottata come simbolo cristiano di immortalità, resurrezione e vita dopo la morte”.
Quale simbolismo poteva essere più appropriato per la denominazione già data alla nostra associazione: “Sopravvivenza e vita eterna”? Tutto ora assumeva un preciso significato: il suggerimento mi sembrava chiaro, ma non altrettanto facile la sua realizzazione figurata: nessuno dei disegni proposti risultava per me soddisfacente.
Decisi di rinunciare, anche se a malincuore, al progetto originario e avevo già scelto una diversa raffigurazione quando, un mattino, al mio risveglio, notai sul guanciale una strana macchia: una figura dai contorni ben precisi.
Era l’immagine di un grande uccello che volava ad ali spiegate, proteso verso l’alto.
Fotografato e riprodotto il nostro logo giunto dal Cielo, è perfetto!
Un’angelica araba fenice che ci piace immaginare in volo verso l’eternità.
Per noi, componenti del comitato dell’associazione, quella Fenice riveste un duplice significato. Il primo è sì, quello della rinascita, della resurrezione, della Vita che rinasce dalla morte. Ma il secondo significato che attribuiamo a quella immagine impressa sul cuscino di una donna che ignorava forma e simbolismo della fenice, riteniamo sia un messaggio diretto a me e ai volontari dell’associazione: un incitamento a non rinunciare, a non lasciarci mai condizionare dalle difficoltà o dalle critiche e a continuare ad impegnarci a diffondere le ricchezze interiori che questo cammino ci ha donato, prima tra tutte la meravigliosa certezza che l’Amore e l’Anima sono eterni».
Per una corrispondenza con Gemma Cometti scrivere a: